
RENATO GUTTUSO, Sedia rossa 1968
In questo modo o in quel modo,
Che convenga o non convenga,
Potendo a volte dire ciò che penso,
E altre volte dicendo male alla rinfusa,
Vado scrivendo i miei versi senza volere,
Come se scrivere non fosse una cosa fatta di gesti,
Come se scrivere fosse una cosa che mi capitasse
Come prendere il sole fuori.
Cerco di dire ciò che sento
Senza pensare a cosa sento.
Cerco di accostare le parole all’idea
E di non aver bisogno di un corridoio
Del pensiero per le parole.
Né sempre riesco a sentire ciò che so che devo sentire.
Il mio pensiero solo molto lentamente attraversa il fiume a nuoto
Poiché gli pesa l’abito che gli uomini gli hanno fatto usare.
Cerco di spogliarmi di ciò che ho imparato,
Cerco di dimenticare il modo di ricordare che mi hanno insegnato,
E raschiare la tinta con cui mi hanno dipinto i sensi,
Disimballare le mie vere emozioni,
Sbrogliarmi ed essere io, non Alberto Caeiro,
Ma un animale umano che la Natura ha prodotto.
E così scrivo, desiderando sentire la Natura, non come un uomo,
Ma come chi sente la Natura, e nient’altro.
E così scrivo, ora bene, ora male,
Ora cogliendo ciò che voglio dire, ora sbagliando,
Cadendo qui, sollevandomi là,
Ma andando sempre per il mio cammino come un cieco ostinato.
Tuttavia, sono qualcuno.
Fernando Pessoa